BIO

Nata a Firenze, Elisa Morucci svolge la sua attività artistica tra Firenze, Pietrasanta, Carrara e Greve in Chianti. Nel 1996 consegue il suo primo titolo di Maestra d’Arte. Studia Storia dell’Arte e Filosofia all’Università di Firenze; dopo la laurea, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Carrara. Dalla fine del 2016 lavora presso una fonderia di Pietrasanta, per la realizzazione delle sue opere in bronzo.
Dopo il suo esordio con una personale alla “Fondazione di Scienza e Tecnica” di Firenze, svoltasi tra il febbraio e il marzo 2018, l’artista è stata invitata a partecipare a numerosi eventi, tra cui la collettiva/evento promossa dalla “Nobile Contrada del Nicchio e “l’Antica Arte dei Vasai” a Siena e la I Biennale d’Arte di Pistoia. 
Nel luglio 2018, con uno dei suoi lavori dal titolo Anima Mundi, realizzata appositamente per il Musée d’Art et d’Archéologie di Antananarivo, ha ricevuto l’onore di essere accolta nella collezione permanente del museo. Un’altra copia di Anima Mundi è conservata nel Parco dell’Isalo, anch’esso in Madagascar. A settembre 2018, in occasione della Festa di Santa Rosa da Viterbo e del Trasporto della Macchina a lei dedicato, l’artista ha realizzato e donato al Museo del Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa, Rosa, scultura in galestro etrusco, rappresentante la santa bambina, “lontana dalla santità della Chiesa”, raccontava “ma già intimamente connessa alla Legge che tutto permea; già naturalmente intrisa, nell’anima e nel corpo, dai sentimenti di Amore e Sacrificio che caratterizzano gli spiriti elevati, nelle culture di ogni tempo”.  Nella sua ultima personale Opere Spiritus, ospitata presso Palazzo Chigi a San Quirico d’Orcia dal 13 ottobre al 15 novembre 2018, Morucci ha esposto una selezione di bronzi realizzati nel 2017 in cui sono indagate le fasi del processo alchemico, secondo l’artista fiorentina, analoghe a quelle del processo scultoreo. In occasione della mostra a San Quirico, la scultrice, ha installato, nello storico borgo termale di Bagno Vignoni, presso la vasca di P.zza delle Sorgenti, l’opera dal titolo It’s long way to the top, potente e suggestiva figura femminile, sospesa a filo d’acqua. “La torsione innaturale del corpo” dice, “rende palpabile lo strazio dell’esistenza nella materia, con tutti i suoi limiti, ma altresì, la volontà di andare oltre se stessi, per riappropriarsi della propria natura divina”.
Elisa Morucci appartiene ad un mondo atavico, intriso di primitivismo ancestrale, ma totalmente italiana è l’attenzione e il rispetto x anatomia formale, che conosce e stravolge all’occorrenza per definire un concetto. Le consapevolezze fatte proprie nella pratica spirituale e ricerca, infondono grande suggestione al suo lavoro e regalano ad ogni singola opera un’aura di magia. Il particolare diventa un Tutto, macrocosmo e microcosmo si specchiano per “suggerire umilmente nuove/antiche strade all’anima in viaggio”.
La sua opera è la summa di innumerevoli ispirazioni e stimoli visivi nonché iconografici. Nell’immaginario dell’artista infatti, convivono referenti figurativi differenti che ci raccontano di radici profonde comuni. Gli studi storico/artistici, le ricerche antropologiche, le indagini personali nelle culture ancestrali ed il lavoro su se stessa, l’hanno portata alla semplice constatazione che “Il cielo è uno”, come ama ripetere.
Come i maestri artigiani che sanno fare il mestiere, Elisa Morucci, ha intrapreso un percorso formativo “sul campo”; da artista colta e consapevole, gli anni di pratica e la consapevolezza del valore simbolico dell’atto creativo, le hanno dato un’imprinting che le impone di porre costante attenzione ad ogni fase del lavoro. 
Ed è proprio questo un punto focale della sua opera, capace di mostrare in modo sottile, lavorando su piani diversi e simboli dell’incoscio, come ogni essere umano sia infondo unito l’uno all’altro ed insieme ad un Tutto, fatto di “Leggi d’Oro” immutabili.

(Vedi anche) Shadow Boxes